La curcuma e le sue proprietà antinfiammatorie.

Scopriamo perchè gli indiani, che la usano da più di 5000 anni, considerano "magica" questa polvere giallo oro.

La Curcuma fa parte della famiglia delle zingiberaceae (famiglia che annovera oltre 80 specie diverse) e viene definita anche lo "zafferano delle Indie" per il suo caratteristico colore " giallo oro".

Di questa pianta viene utilizzato il rizoma che altro non è che una sorta di radice della pianta che cresce sotto terra. Il rizoma va incontro a tutta una serie di processi alla fine dei quali viene estratta la curcumina che costituisce solo una piccolissima parte della comune polvere di curcuma utilizzata in cucina, parliamo infatti di un valore che va da un 2% ad un 8%!!!

Quali sono le applicazioni della curcuma?

La curcuma è utilissima come valida alternativa ai classici antinfiammatori in quanto va a contrastare l'azione infiammatoria di alcune citochine,molecole che ad esempio a livello della cartilagine ne favoriscono la degradazione. In questo modo la curcuma impedisce tutto ciò e quindi rientra nei possibili protocolli terapeutici su base naturale per l'artrite reumatoide e l'osteoartrite.

Non dimentichiamo inoltre la sua incredibile capacità di disinfiammare l'apparato gastrointestinale e di proteggere il fegato.

E' stato inoltre dimostrato il suo ruolo nel miglioramento dello stato di salute della cistifellea che insieme all'apparato gastrointestinale è responsabile della funzionalità digestiva.

Il largo consumo di curcuma in Medio Oriente secondo gli esperti sarebbe inoltre uno dei motivi per cui queste popolazioni sviluppano con meno frequenza malattie nervose di carattere neurodegenerativo come ad esempio l'Altzheimer. La stessa connessione sarebbe riconducibile anche al minor sviluppo di tumori nelle popolazioni medio orientali.

Ultima cosa nella scelta di un efficace rimedio a base di curcuma, oltre alla sua titolazione in curcuminoidi, i veicolanti fitosomiali che ne assicureranno la biodisponibilità che, diversamente, risulterà inattivata dagli acidi gastrici durante la digestione.