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Russi? Ecco 3 cose che devi sapere


Russare è senz’altro un sintomo poco piacevole, soprattutto per chi ci sta accanto, ma può nascondere un problema più serio che si chiama Sindrome da Apnee Ostruttive da Sonno, balzata agli onori della cronaca per il decreto legge del 22 dicembre 2015 che vieta il rilascio della patente a chi soffre di questa sindrome, che sembrerebbe interessare già due milioni di italiani, con le stime in aumento.

Ecco allora che è bene sapere alcune cose:

1.la consapevolezza.

Il russamento, come detto, è una caratteristica poco piacevole, per questo motivo molti di noi, in una prima fase, tentano d’insabbiare ogni prova mettendo a tacere ogni testimone.

Quante volte ci capita di passare notti in bianco accanto ad un marito, un fidanzato o un parente un po’ troppo rumoroso? Al mattino la risposta è sempre la stessa: “Io non russo. Stavi sognando.”

Quando però deciderete di affrontare la problematica è importantissimo fare una distinzione:

2. Russo occasionalmente o russo abitualmente?

Se la risposta è la prima potete stare tranquilli, siete in buona compagnia, circa il 45% degli adulti sani occasionalmente russa. I motivi possono essere svariati: rinite allergica, raffreddore...

In questi casi la soluzione è semplice: si deve curare la patologia che provoca questo sintomo e localmente si può ricorrere ai cari oli essenziali balsamici, le cui azioni benefiche non passeranno mai di moda, oppure ai cerotti nasali, la cui azione meccanica permette di dilatare le narici e facilitare la respirazione.

Se la risposta è la seconda e quindi russate abitualmente, anche senza altre patologie correlate, allora il russamento potrebbe essere sintomo di un problema più grave che si chiama:


3. SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO (OASA).

Chi soffre di questa patologia può arrivare ad avere fino a 300 ostruzioni con conseguenti microrisvegli in una notte! Questo cosa significa? Che non si riesce a riposare ed il risultato è un affaticamento generalizzato durante il giorno che determina: sonnolenza diurna, deficit della memoria, mal di testa, irritabilità e colpi di sonno.

La cosa più pericolosa è che esiste un legame tra le apnee notturne e le malattie cardiovascolari, questo perché il nostro corpo tenta di sbloccare l’ostruzione e per far ciò innesca tutta una serie di meccanismi muscolari che si ripercuotono sul sistema circolatorio provocando un aumento della pressione che può arrivare fino al 25%.

Chi potrebbe soffrire di questa patologia?

  • Chi russa

  • Chi soffre di mal di testa cronici

  • Chi è in sovrappeso

  • Chi segue cattive abitudini (fumo e cibi grassi possono aumentare l’ostruzione delle vie aeree)

  • Chi soffre di colpi di sonno

  • Chi ha vie aeree del naso e della bocca piccole

Per capire quindi se il sonno è di qualità esiste un esame specifico, lo sleep monitor, strumento che forniamo anche in farmacia. Si tratta di un orologio da polso al quale è collegato un pulsossimetro (che misura il battito cardiaco) ed una piccola cannula da inserire nelle vie nasali. Questo permette di verificare tre parametri: pulsazioni, saturazione e frequenza. Se il test risulta positivo e vengono quindi registrate più di 10 apnee durante la notte, allora è necessario effettuare un esame ancora più specifico per verificare la presenza di OASA, la polisonnografia.

Ascoltiamo dunque il nostro corpo. Ogni segnale che ci trasmette, seppur inizialmente ci può sembrare insignificante, è un modo per comunicarci che qualcosa non va e come ho già detto nel mio precedente articolo: la prevenzione è primaria.

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